giovedì 16 dicembre 2021

NOI SOTTOSCRITTI SCIENZIATI...

 

 


questo testo dovrebbe essere, data la sua fama, un caposaldo dello scetticismo astrologico:

 Nel 1975, per rispondere alla preoccupante diffusione dell'astrologia, 186 scienziati di fama mondiale, tra cui 18 Premi Nobel, sottoscrissero la seguente dichiarazione:

"Gli scienziati di numerosi campi del sapere sono preoccupati per la crescente accoglienza dell'astrologia in molte parti del mondo.  Noi, sottoscritti - astronomi, astrofisici e scienziati di altri campi - desideriamo  mettere in guardia il pubblico contro un'accettazione acritica delle predizioni e consigli dati privatamente e pubblicamente dagli astrologi...
E' semplicemente un errore credere che le forze esercitate da stelle e pianeti al momento della nascita possano in qualche modo influenzare il nostro futuro.  Non è nemmeno vero che la posizione di distanti corpi celesti renda particolarmente favorevoli alcuni giorni o periodi, o che il segno sotto il quale uno nasce determini la compatibilità o meno con gli altri...
Dobbiamo renderci conto che il futuro risiede in noi stessi, e non negli astri...
Bisogna che coloro che continuano a credere in queste cose sappiano che non vi é alcuna base scientifica per tali credenze, e che anzi c'é una forte prova del contrario."

Come si vede tuttavia esso è piuttosto apodittico e inconsistente. Ecco come lo commenta l’ epistemologo, e cioè lo scienziato delle scienze, Paul Feyerabend, in La scienza in una società libera: “Ciò che sorprende un lettore abituato all’immagine convenzionale della scienza, caratterizzata da razionalità, oggettività, e imparzialità, è il tono religioso del documento, l’analfabetismo sugli “argomenti”, e il modo autoritario in cui essi vengono presentati. Questi dotti signori hanno forti convinzioni, utilizzano la loro autorità per diffonderle (perché 186 firme se uno ha dei buoni argomenti?), scrivono alcune frasi che ritengono convincenti, ma certamente non sanno di cosa stanno parlando.... il giudizio dei '186 scienziati eminenti' si sostiene su un'antropologia antidiluviana, sull'ignoranza dei più recenti risultati delle loro discipline (astronomia, biologia e le loro correlazioni) , quanto su un'incapacità di percepire le implicazioni dei risultati che conoscono. Questo mostra fino a quale punto sono pronti ad imporre la loro autorità, anche in settori in cui non hanno alcuna competenza particolare. 

Kary Mullis, uno dei maggiori biochimici del secolo scorso, premio Nobel nel 1993, si esprime in termini meno sfumati. Nella sua autobiografia, in cui dà ampio spazio alle sue convinzioni astrologiche, dice che questi scienziati “ragionano col culo”.   

Ma non è solo questo il problema. Le affermazioni degli illustri luminari, oltre ad essere apodittiche e pregiudiziali, e sostanzialmente irrazionali come intende Mullis, sono anche superficiali. “Dobbiamo renderci conto che il futuro risiede in noi stessi “, scrivono. Non è così. Negli astri noi sospettiamo invece una verità più profonda, quella che la vita ci appartenga molto meno di quel che ci appare, e che forse ci è estranea. Se così non fosse d’altronde, e questo gli scienziati dovrebbero saperlo, saremmo immortali... 

Anche se prendiamo atto, dolorosamente !, che nella lista dei 186 figurano anche nomi di studiosi che stimiamo, come Konrad Lorentz e Francis Crick, non possiamo non ritenere questo manifesto sostanzialmente privo di valore, e attendere obiezioni più corpose!

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